PREMESSA GENERALE
CONFESERCENTI – Confederazione Italiana Imprese Commerciali, Turistiche e dei Servizi D’AREA RAVENNA•CESENA (di seguito denominata anche Ente, Confesercenti d’Area), intende perseguire i propri scopi nel rispetto della Legge e nella condivisione dei valori espressi nella Carta Costituzionale e, per tale motivo, intende promuovere un Codice Etico che impegni tutte le sue componenti, nella volontà di prestare il proprio contributo alla crescita economica e civile del Paese, ad adottare comportamenti ispirati al rispetto delle leggi, al senso di responsabilità, all’integrità morale nonché al rispetto dell’interesse generale della Confesercenti. Confesercenti d’Area Ravenna•Cesena promuove altresì il principio di parità di genere nella composizione degli organi associativi. L’adozione del Codice Etico impegna la Confesercenti d’Area Ravenna•Cesena, dal singolo imprenditore associato ai dipendenti, ai rappresentanti in organismi esterni e fino ai massimi vertici confederali, al rispetto dello stesso nel perseguimento degli scopi stabiliti al fine di non pregiudicare in alcun modo l’ambito associativo e l’intero sistema o danneggiare l’immagine degli stessi nei confronti dell’opinione pubblica, della stampa o delle Pubbliche Amministrazioni. Con il presente Codice Etico, ai sensi dell’art. 3, comma 4, della L. 180/2011, Confesercenti d’Area Ravenna•Cesena, le imprese associate ed i loro rappresentanti unitamente a tutti i destinatari del Codice riconoscono, tra i valori fondanti della Confederazione, il rifiuto di ogni rapporto con organizzazioni criminali o mafiose e con soggetti che fanno ricorso a comportamenti contrari alla legge. Le imprese associate respingono e contrastano ogni forma di estorsione, usura o altre tipologie di reato, poste in essere da organizzazioni criminali o mafiose, e collaborano con le forze dell’ordine e le Istituzioni denunciando, anche con l’assistenza della Confederazione, ogni episodio di attività illegale di cui sono soggetti passivi. Il presente Codice Etico, unitamente al Modello di organizzazione, gestione e controllo ed al regolamento in materia di sanzioni disciplinari allegato e parte integrante del Modello, devono ritenersi, a tutti gli effetti, integrativi delle norme previste dallo Statuto Confesercenti d’Area Ravenna•Cesena e conformi a quanto stabilito nei documenti adottati dalla Confesercenti Nazionale.
Il Codice Etico è costituto da 11 articoli e si compone di due parti. Nella prima parte sono contenute le norme di comportamento generali che devono informare ogni ambito della attività professionale e confederativa dell’associato e del dipendente della Confesercenti d’Area Ravenna•Cesena. Nella seconda, invece, sono stabiliti ed approfonditi i principi che costituiscono la struttura del modello di organizzazione, gestione e controllo volto alla prevenzione dei reati rilevanti ai sensi del D. Lgs. 8 giugno 2001 n. 231, struttura che viene meglio chiarita nell’allegato Modello di organizzazione, gestione e controllo.
Il Codice Etico è diretto agli associati, ai vertici associativi, ai dipendenti ed ai rappresentanti della Confesercenti d’Area Ravenna•Cesena in organismi esterni, i quali devono ispirare il proprio comportamento al rispetto dei seguenti impegni.
Gli associati si impegnano:
Gli associati, nella qualità di imprenditori, si impegnano, altresì:
I candidati ai vertici associativi degli Organi statutariamente previsti, nel rispetto della normativa civilistica, si impegnano a fornire tutte le informazioni necessarie al fine di dimostrare il possesso di comportamenti personali, professionali ed associativi ineccepibili.
In particolare, i nominati ad incarichi associativi si impegnano:
Tutti i dipendenti della Confesercenti d’Area Ravenna•Cesena, in qualsiasi livello di inquadramento ed indipendentemente dalla natura del rapporto lavorativo, sono tenuti a:
D -) RAPPRESENTANTI IN ORGANISMI ESTERNI
Gli associati, i responsabili eletti negli organi confederali, i dipendenti ed i soggetti, anche esterni alla Confesercenti d’Area Ravenna•Cesena, che, su designazione degli organi di questa, vengono nominati in organismi di enti, società, istituzioni pubbliche o private, sono tenuti a:
I designati alla nomina negli organismi esterni alla Confesercenti d’Area Ravenna•Cesena, prima di accettare la carica, devono sottoscrivere una dichiarazione con cui dichiarino espressamente di essere a conoscenza delle norme del Codice Etico ed in particolare di quanto stabilito al presente articolo. Il rifiuto di sottoscrivere la dichiarazione è impeditivo alla designazione.
La seconda parte del presente Codice Etico, unitamente alla prima che stabilisce le norme di comportamento generali, stabilisce, altresì, i principi generali del Modello di organizzazione, gestione e controllo adottato dalla Confesercenti d’Area Ravenna•Cesena al fine di prevenire la commissione dei reati rilevanti ai sensi del D. Lgs. n. 231/2001.
Le disposizioni della seconda parte del Codice Etico si applicano: a) ai membri degli organi dirigenti della Confesercenti d’Area Ravenna•Cesena e, quindi, ai membri della Presidenza d’Area Ravenna•Cesena, della Giunta d’Area Ravenna•Cesena o organi equivalenti, al Presidente d’Area Ravenna•Cesena, a ogni Vice Presidente d’Area Ravenna•Cesena, al Direttore d’Area Ravenna•Cesena, al Vice Direttore d’Area Ravenna•Cesena, se presente, o cariche equivalenti nonché a tutti coloro che esercitino, anche di fatto, la gestione ed il controllo della Confesercenti d’Area Ravenna•Cesena; b) ai dirigenti, dipendenti, ai collaboratori ed a tutti coloro che, direttamente o indirettamente, sono soggetti alla direzione ed alla vigilanza degli organi e dei soggetti di cui alla lettera a).
È opportuno portare a conoscenza di tutti i destinatari del presente Codice che, con il decreto Legislativo n. 231 emanato l’8 giugno 2001 in attuazione della Legge 29 settembre 2000 n. 300 ed entrato in vigore il 4 luglio 2001 (di seguito “Decreto Legislativo n. 231”), il legislatore italiano ha adeguato la normativa interna alle convenzioni internazionali in materia di responsabilità delle persone giuridiche, alle quali l’Italia aveva già da tempo aderito. In particolare, si tratta della Convenzione di Bruxelles del 26 luglio 1995 sulla tutela degli interessi finanziari delle Comunità Europee, della Convenzione firmata a Bruxelles il 26 maggio 1997 sulla lotta alla corruzione nella quale siano coinvolti funzionari della Comunità Europea o degli Stati membri e della Convenzione OCSE del 17 dicembre 1997 sulla lotta alla corruzione di pubblici ufficiali stranieri nelle operazioni economiche internazionali.
Il Decreto Legislativo n. 231, recante la disciplina della responsabilità amministrativa delle persone giuridiche, delle società e delle associazioni anche prive di personalità giuridica (di seguito collettivamente denominati “Enti” e singolarmente “Ente”), ha introdotto, nell’ordinamento giuridico italiano, un regime di responsabilità amministrativa - assimilabile sostanzialmente alla responsabilità penale - a carico degli Enti per alcuni reati, tassativamente elencati, ove commessi nel loro interesse o vantaggio da:
La responsabilità dell’Ente si aggiunge a quella della persona fisica che ha commesso materialmente il reato. La suddetta responsabilità, inoltre, si configura anche in relazione a reati commessi all’estero, sempre che ciò sia avvenuto nell’interesse o a vantaggio di un Ente che abbia in Italia la sua sede principale e purché per la loro repressione non proceda lo Stato del luogo in cui i reati siano stati commessi.
Tale normativa, pertanto, sancisce, in via definitiva ed a livello di fonte di rango primario, una responsabilità diretta degli Enti con l’irrogazione di sanzioni, conseguente all’accertamento di determinati reati commessi nell’interesse o a vantaggio dell’Ente da rappresentanti, manager e dipendenti dell’Ente. Il giudice penale competente per i reati commessi dalle persone fisiche accerta anche le violazioni riferibili all’Ente. Tale elemento, unitamente al fatto che la stessa normativa prevede espressamente l’estensione di tutte le garanzie previste per l’imputato anche all’Ente, fa sì che si possa in sostanza parlare di responsabilità penale dell’Ente. Le sanzioni applicabili all’Ente sono pecuniarie e interdittive, oltre alla confisca dei beni e alla pubblicazione della sentenza. Le sanzioni pecuniarie si applicano sempre attraverso un sistema di quote, il cui importo è stabilito dal giudice in relazione a determinati parametri, tra cui la gravità del fatto e il grado di responsabilità dell’Ente.
Le sanzioni interdittive implicano:
Parimenti applicabili dal giudice sono il sequestro preventivo sui beni suscettibili di confisca ed il sequestro conservativo in ipotesi di pericolo di dispersione delle garanzie per gli eventuali crediti dello Stato (spese di giustizia, sanzione pecuniaria).
In caso di delitto tentato, le sanzioni non si applicano nel caso in cui l’Ente abbia volontariamente impedito la realizzazione o il compimento dell’evento.
Attualmente la responsabilità diretta dell’Ente deriva da una vasta quanto eterogenea compagine di reati elencati nel Modello di Organizzazione, Gestione e Controllo.
Il Decreto Lgs. n. 231/2001, in ipotesi di reato commesso da soggetto apicale, esclude la responsabilità dell’Ente nel caso in cui l’Ente medesimo dimostri che:
In ipotesi di reato commesso da soggetto sottoposto all’altrui direzione o vigilanza, l’Ente è responsabile se la commissione del reato è stata resa possibile dall’inosservanza degli obblighi di direzione o vigilanza.
In ogni caso, è esclusa l’inosservanza degli obblighi di direzione o vigilanza se l’Ente, prima della commissione del reato, ha adottato ed efficacemente attuato un Modello di Organizzazione, Gestione e Controllo idoneo a prevenire reati della specie di quello verificatosi.
L’Organismo di vigilanza sul funzionamento e sul rispetto del presente Codice Etico è il Collegio d’Area Ravenna•Cesena di Garanzia, il quale viene messo a conoscenza dei provvedimenti adottati a seguito delle violazioni delle norme stabilite nel presente Codice Etico e propone eventuali modifiche e aggiornamenti da apportare dandone comunicazione alla Giunta d’Area Ravenna•Cesena. L’Organismo di vigilanza è dotato di autonomi poteri di iniziativa e di controllo.
La Confesercenti d’Area Ravenna•Cesena, con l’adozione del presente Codice Etico e del Modello di Organizzazione, Gestione e Controllo, si impegna ad adottare procedure, regolamenti o istruzioni volti ad assicurare che i valori fin qui affermati siano rispecchiati nei comportamenti di ogni comparto della propria Organizzazione, prevedendo, ove del caso e fermo il rispetto della disciplina applicabile, specifici sistemi sanzionatori delle eventuali violazioni.
Qualunque soggetto collegato alla Confesercenti d’Area Ravenna•Cesena e destinatario del presente Codice Etico dovrà segnalare tempestivamente, in forma non anonima, all’Organismo di vigilanza, anche per il tramite del proprio superiore gerarchico, le eventuali violazioni o induzione alla violazione di norme di legge o di regolamento, di prescrizioni del presente codice o di procedure interne od ogni irregolarità o negligenza nello svolgimento delle funzioni attribuite commesse all’interno dell’Organizzazione e che possano, a qualunque titolo, coinvolgere la stessa in reati rilevanti ai sensi del D. lgs n. 231/2001.
L’Organismo di vigilanza dovrà svolgere le necessarie verifiche in ordine alle segnalazioni pervenute, al fine di accertare i fatti e di promuovere le iniziative più opportune, ivi inclusa la proposta di irrogazione nei confronti dei responsabili di misure sanzionatorie, quando applicabili e secondo le modalità previste dalla legge, dagli accordi collettivi, dai contratti, così come previsto dal Modello di organizzazione, gestione e controllo.
Nessuna conseguenza negativa deriverà in capo a chi abbia fornito, in buona fede, o effettuato una segnalazione. È, in ogni caso, assicurata la riservatezza dell’identità dei segnalanti, fatti salvi gli obblighi di legge.
I destinatari del presente Codice sono tenuti a comportarsi in maniera eticamente corretta, secondo quanto previsto nella prima parte del presente Codice Etico.
Saranno considerati eticamente non corretti tutti quei comportamenti, e pertanto vietati, attraverso i quali i destinatari del Codice procureranno a sé stessi o alla Confesercenti d’Area Ravenna•Cesena un indebito vantaggio.
Tutti i destinatari del Codice Etico devono evitare situazioni e/o attività che possano comportare conflitto di interessi con la loro capacità a prendere decisioni imparziali. Le situazioni e/o attività che comportano un conflitto di interesse dovranno essere prontamente segnalate all’Organismo di vigilanza.
I rapporti con la Pubblica Amministrazione ed i suoi funzionari dovranno essere intrattenuti dai destinatari del presente Codice Etico ispirandosi ai principi di correttezza, lealtà e trasparenza, nel rispetto delle leggi in vigore.
In particolare, non sarà consentito:
Per realizzare gli obiettivi di cui sopra, i destinatari del Codice dovranno:
Ove la Confesercenti d’Area Ravenna•Cesena presenti domanda per ottenere fondi pubblici dello Stato o di altri Enti, si dovrà attenere alle procedure nel rispetto della legge, del presente Codice Etico e delle procedure interne anche al fine di astenersi dalla commissione di reati rilevanti ai sensi del D. Lgs n. 231/2001.
È fatto assoluto divieto ai destinatari di:
L’attività dell’Associazione implica l’acquisizione, la conservazione, il trattamento, la comunicazione e la diffusione, nei limiti autorizzativi e di legge, dei dati personali, particolari e sensibili, di tutti i destinatari del presente Codice.
Il trattamento dei dati avviene nel rispetto del GDPR e di quanto previsto nelle Informative all’uopo predisposte.
La privacy dei destinatari è tutelata mediante l’adozione di adeguate regole in relazione alla tipologia di informazioni da richiedere e mediante l’utilizzo di specifiche modalità di trattamento e conservazione dei dati personali atte ad evitare ogni uso improprio delle stesse, nel rispetto di quanto previsto dalle normative in materia di protezione dei dati personali.
I principi espressi nel presente Codice Etico sono parte integrante delle condizioni che regolano i rapporti fra tutti coloro che si relazionano all’interno della Confesercenti d’Area Ravenna•Cesena. Eventuali violazioni del Codice Etico daranno luogo all’applicazione di sanzioni nei confronti degli autori.
Per i soggetti indicati alle lettere a) e b), indicati nel secondo periodo della seconda parte del presente Codice (pag. 5) le violazioni del presente codice costituiscono lesione del rapporto fiduciario con la Confesercenti d’Area Ravenna•Cesena ed integrano un illecito disciplinare che sarà disciplinato sulla base del sistema disciplinare appositamente adottato dalla Confesercenti d’Area Ravenna•Cesena a norma del Dlgs n. 231/2001 come parte integrante del Modello di Organizzazione, Gestione e Controllo, restando inteso che l’applicazione delle sanzioni disciplinari prescinde dall’instaurazione dell’eventuale processo penale.
Nei casi di violazione da parte di soggetti terzi o da parte degli associati potrà, nei casi più gravi, disporsi l’interruzione del rapporto o l’estromissione dall’Organizzazione.
Ogni violazione dei principi e delle disposizioni contenute nel presente Codice Etico da parte dei destinatari dovrà essere prontamente segnalata all’organismo di vigilanza appositamente istituito con il presente Codice Etico.
Il presente codice, unitamente al Modello di organizzazione, gestione e controllo, è annualmente fatto oggetto di verifica e di eventuale aggiornamento su proposta dell’Organismo di vigilanza.
La diffusione del Codice Etico avverrà con la modalità più efficace in modo da garantire la conoscenza dello stesso nell’ambito della Confesercenti d’Area Ravenna•Cesena (pubblicazione sul sito internet http://www.confesercentiravennacesena.it/, e/o trasmissione via e-mail e/o posta e/o consegna a mani).
Aapprovato dalla Presidenza d'area il 4 marzo 2024